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Si arriverà mai alla dismissione?

Una legge - riproposta - per fermare gli animali nei circhi

Il 13 luglio il Parlamento italiano ha ri/approvato una legge per arrivare alla progressiva eliminazione degli animali esotici nei circhi. Ri/approvazione perché una legge uguale era già stata votata l’8 novembre 2017 ma non era entrata in vigore perché il Decreto attuativo indispensabile per l’applicazione della legge, non era stato emanato nel termine dei due anni di tempo previsti nel dispositivo legislativo.
Il secondo tentativo prevede tempi ancora più corti per completare l’iter: nove mesi per emanare il Decreto attuativo. La legge riguarda le attività dello spettacolo e il relativo decreto attuativo dovrà riguardare la “revisione delle disposizioni nei settori delle attività circensi e degli spettacoli viaggianti, specificamente finalizzata al graduale superamento dell’utilizzo degli animali nello svolgimento delle stesse”.
La speranza è chiaramente quella di veder concluso l’iter legislativo anche se qualche preoccupazione rimane poiché si va verso tempi turbolenti e incerti nella gestione del Parlamento, e soprattutto l’interruzione per il voto anticipato sottrarrà tempo utile al lavoro parlamentare.
L’approvazione della legge dev’essere accolta come un segnale positivo e si colloca nel solco di un indirizzo ormai assunto da molte nazioni.
La lettura delle indicazioni dei contenuti del Decreto attuativo suscita qualche commento.
Una riflessione è sulla gradualità invocata nel superamento dell’utilizzo che può indurre qualche preoccupazione sui tempi dell’effettiva entrata in vigore, però la previsione di un tempo di adattamento è quasi una prassi per gli atti amministrativi di questo che richiedono la ricollocazione degli animali, che non è mai un’attività semplice perché si devono individuare situazioni che siano veramente favorevoli per gli animali e non è facile trovare strutture in grado di rispondere ai requisiti richiesti anche per quanto riguarda la convivenza con altri soggetti.
Un altro punto invece è che non si precisa a quali animali si riferisce perché il termine è generico e l’esclusione potrebbe riguardare tutte le specie e non solamente quelli selvatici esotici.
Sarebbe un’applicazione estremamente importante perché effettivamente non solo gli esotici sono in condizioni penalizzanti ma tutte le specie dal momento che le negatività conseguenti agli spazi delle strutture dove permangono, alle forzature imposte per l’addestramento, all’impegno mentale per eseguire gli esercizi sono situazioni che mettono a dura prova tutti gli animali coinvolti.
Nel complesso certamente la legge rappresenta uno strumento atteso da anni, rimane però il dubbio che si riesca a terminare il processo legislativo, soprattutto con le ultime vicende vissute a livello parlamentare.

 

Enrico Moriconi, medico veterinario, è Garante per i Diritti degli Animali della Regione Piemonte


21 luglio 2022

 

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