Piemonte, siccità e incendi: lo sterminio della fauna selvatica
Le associazioni animaliste e ambientaliste chiedono la sospensione della caccia
Il maialino Elvis rischia lo sfratto
Il caso del maiale salvato dal macello che ora rischia di essere allontanato dalla famiglia che lo ha accolto
No Zoo a Torino: iniziata una nuova stagione di mobilitazioni
In piazza Gran Madre a Torino un presidio contro la riapertura dello zoo ha riacceso la protesta
No Zoo: continua la protesta a Torino
Sabato 14 ottobre nuovo presidio in piazza Gran Madre per dire no alla riapertura dello zoo
Nutrie: operazione sterminio
Il “piano di contenimento” della Città Metropolitana di Torino, una vera carneficina
Esperienze tra umani e felini a Roma
Storie dalla colonia felina della sede romana di SOS Gaia
Gli zoo, luoghi di sofferenza
Per conoscere gli animali occorre vederli nel loro ambiente naturale
Breve storia del Parco Michelotti di Torino
Approfondimenti sul sito dove esisteva il vecchio zoo di Torino e che a distanza di 30 anni rischia di ospitare nuovamente animali detenuti e di essere privatizzato privando i cittadini di un bene pubblico
La richiesta di Pro Natura alla Città Metropolitana di Torino
Come mai un progetto così ad alto impatto come quello della riapertura dello zoo in Parco Michelotti non viene sottoposto a verifica di assoggettabilità alla V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale)?
Le associazioni animaliste e ambientaliste chiedono la sospensione della caccia. Dal Comunicato stampa ENPA, LAC, LAV, LEAL, LEGAMBIENTE Circolo L’Aquilone, LIDA, OIPA, PRO NATURA, SOS Gaia del 27 ottobre 2017. SICCITA’ E INCENDI: LO STERMINIO DELLA FAUNA SELVATICA.
di Rosalba Nattero - Sta facendo scalpore il caso del maiale salvato dal macello e che ora rischia di essere allontanato dalla famiglia che lo ha accolto. Elvis, un maialino di 21 mesi, l’anno scorso era stato salvato da un allevamento di Rovigo da Simona Eduardo. La signora Eduardo era rimasta colpita dalla notizia letta su un giornale della cucciolata di maialini destinati a finire in padella e aveva deciso di salvarne almeno uno. E’ andata a prenderlo e lo ha portato nel suo appartamento di via Onorato Vigliani, dove vive con il marito e i tre figli. Voleva evitargli il macello. Ma adesso il maialino potrebbe essere costretto ad abbandonare quella casa.
di Rosalba Nattero - In piazza Gran Madre a Torino un presidio contro la riapertura dello zoo ha riacceso la protesta. Sabato 14 ottobre associazioni e cittadini si sono uniti insieme in una manifestazione pacifica che ha avuto luogo in Piazza Gran Madre a Torino ed ha aperto una nuova stagione di appuntamenti ed eventi. Le associazioni che da tempo stanno lottando contro il progetto di un nuovo zoo non hanno nessuna intenzione di fermarsi e sono più che mai decise a fare tutto il possibile affinchè non venga attivato nuovamente un luogo di detenzione per animali.
Sabato 14 Ottobre nuovo presidio in Piazza Gran Madre a Torino per dire NO alla riapertura dello Zoo: associazioni e cittadini uniti insieme in una protesta pacifica che aprirà una nuova stagione di manifestazioni. Le Associazioni animaliste, ambientaliste e i singoli cittadini che sostengono la battaglia contro la riapertura dello zoo in Parco Michelotti, promuovendo raccolte firme e manifestazioni, incontri e dibattiti, continuano la loro protesta contro questa prigione per animali con tutti gli strumenti legali della lotta non violenta utilizzabili, nelle strade, presso le sedi istituzionali e davanti al Parco Michelotti.
di Rosalba Nattero - La Città Metropolitana di Torino ha approvato un "Piano di contenimento della nutria” che prevede interventi violenti con uccisioni indiscriminate. Un piano allucinante per la sua crudeltà, approvato dalla Sindaca Appendino, già Sindaca di Torino e conseguentemente anche della Città Metropolitana. La specie delle nutrie è originaria del Sud America e fu importata in Europa negli anni ’50 a fini di allevamento da pelliccia. Ora però danno fastidio e quindi bisogna sterminarle. Non contenerle con idonei programmi di sterilizzazione, ma sterminarle con i sistemi più atroci.
di Sergio Garofolo - Storie dalla colonia felina della sede romana di SOS Gaia. La sede romana di SOS Gaia ha iniziato la propria attività volontaristica in tutela degli animali da compagnia nel secondo semestre del 1996. Il contesto geografico interessato riguarda principalmente il Casilino 23 nel Quartiere Prenestino-Labicano, Municipio Roma V. Qui si trova un ampio condominio con un’estensione orientativa di 90.000 mq per oltre un migliaio di residenti in circa 300 alloggi. Visto dall’alto l’insediamento è inspirato all’architettura di un anfiteatro con una serie di fabbricati disposti a raggera e con l’elevazione degli stessi crescente linearmente distribuita da est verso ovest Fortunatamente sono presenti diversi alberi a medio ed alto fusto unitamente ad una notevole distribuzione di siepi e diffuse superfici pratose.
di Marco Francone - Per conoscere gli animali occorre vederli nel loro ambiente naturale. Poco più di un secolo fa sorsero numerosi giardini zoologici che avevano come scopo unico o prevalente quello di esporre animali esotici per soddisfare curiosità superficiali e divertire il pubblico. Se si tratta di vedere le dimensioni, il colore e l’aspetto di certi animali è sufficiente visitare un museo zoologico. Se invece si tratta di vedere gli animali come si muovono, come si comportano allora bisogna vederli nel loro ambiente naturale. Osservare un animale avulso dal suo ambiente poteva avere un senso uno o due secoli fa quando non si sapeva assolutamente nulla di ecologia e di etologia.
di Emilio Soave - Approfondimenti sul sito dove esisteva il vecchio zoo di Torino e che a distanza di 30 anni rischia di ospitare nuovamente animali detenuti e di essere privatizzato privando i cittadini di un bene pubblico. Quello che oggi chiamiamo convenzionalmente parco Michelotti, o impropriamente parco dell’ex-Zoo, è una porzione di quel lungo percorso di “pubblico passeggio” (quasi 3 km.) che dal ponte Vittorio Emanuele di fronte alla chiesa della Gran Madre si protende fino al Meisino (Borgata Sassi); non a caso con Decreto Ministeriale fu a suo tempo apposta la tutela a salvaguardia non solo del paesaggio, ma anche di un grande bene pubblico per i cittadini tutti.
Come mai un progetto così ad alto impatto come quello della riapertura dello zoo in Parco Michelotti non viene sottoposto a verifica di assoggettabilità alla V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale)? La sottoscritta associazione, in quanto associazione di tutela ambientale con personalità giuridica, aveva in data 9 novembre 2016 scritto a codesto Ente, e contestualmente alla Città di Torino, una lettera in merito alla proposta progettuale pervenuta alla città di Torino a seguito di un bando di evidenza pubblica che invitava a presentare progetti per la realizzazione di strutture didattiche, ludiche e ricreative nell’area del parco Michelotti di Torino, in sponda destra del fiume Po, incidente su di un significativo ambito di verde urbano e della sponda fluviale.
di Dhebora Ruzza - Ovvero: come “non” vengono tutelati gli animali. Nel lontano 1999 l’Unione Europea stabilì delle linee guida e le normative per quanto riguardava l’esposizione al pubblico degli animali. Solo nel 2005 l’Italia recepì la direttiva europea con la legge n.73 e lo zoo cambiò: non solo un’area con animali in gabbia ma un luogo in cui tutelare e garantire il benessere, le esigenze biologiche, di riproduzione e conservazione degli animali nati in cattività. Questo secondo la legge ma la realtà è ben diversa.
















