SOS Gaia
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Giancarlo Barbadoro, teorico dell’ecospiritualità, musicista, scrittore e giornalista (scomparso nel 2019), è stato un precursore in tanti campi. Soprattutto per quanto riguarda la rivoluzione animale. Questo manifesto in dieci punti, scritto alla fine degli anni '90, è stato adottato dall’associazione SOS Gaia come riferimento per la proposta di un mondo antispecista.


LA QUESTIONE ANIMALE: UNA RIVOLUZIONE CULTURALE

 
1) La condizione degli animali su questo pianeta, in questo momento storico, non è solo materia per i più sensibili, ma rappresenta soprattutto un emblematico casus belli che mette in evidenza come la società maggioritaria condizioni la libertà di tutti, sia umani che animali.

2) Assistiamo ad un continuo massacro di creature innocenti in una logica impietosa che li vuole far apparire come oggetti da cui prelevare proteine e su cui condurre atroci esperimenti che allontanano le cure necessarie per la salute degli umani.

3) Queste creature sono senzienti, provano emozioni come l'amore e la paura: provano sentimenti condivisi tra di loro e con gli umani, e ci fa orrore la possibile identificazione con la loro condizione.

4) Il problema di come vengono usati gli animali, oltre che per la pietà e l'aiuto che si vuol dare a creature dotate di sensibilità ma considerate i paria della Terra, si rivela anche e soprattutto come un elemento emblematico che denuncia il vero volto della società maggioritaria al di là dei luoghi comuni con cui essa si propone e si fa accettare.

Manifesto Antispecista per un mondo migliore per tutti: ''LA QUESTIONE ANIMALE: UNA RIVOLUZIONE CULTURALE''
Clicca sull'immagine per scaricare il manifesto

5) Una società che ci impone il consumo di prodotti animali e la sperimentazione su questi stessi per opportunismo e ignoranza a favore dell'arricchimento di pochi.

6) Nell'azione sconsiderata di costoro si determinano danni alla specie umana e al pianeta. Come ad esempio l'impoverimento delle risorse dell'acqua che finisce a servire i grandi allevamenti degli animali cosiddetti da reddito e da cui sopraggiungono le ricorrenti malattie virali che uccidono ogni anno migliaia di persone.

7) Non sono solo la pietà e la sete di giustizia che devono spingerci a migliorare la sorte di creature senzienti, figlie della nostra stessa Madre Terra. Portare aiuto alla condizione animale significa impostare i valori di una futura società più giusta e armonica dove non vi siano discriminazioni speciste e in cui tutti possano godere di princìpi improntati alla fratellanza, alla libertà degli individui e al godimento di una qualità di vita felice che sia in armonia con la Natura.

8) Oggi questo spazio di libertà non esiste neppure per la specie umana, costretta ad essere praticamente schiavizzata nella produzione di beni in surplus rispetto all'effettiva domanda, solamente per rispondere al gioco di capitalizzazione dell'alta finanza. Una situazione che toglie tempo libero agli individui e li distoglie dall'esercizio di una propria libera creatività.

9) Lo specismo porta a pericolose conseguenze non solo per la discriminazione verso gli animali. Porta a discriminare un animale da un altro, ma può portare a discriminare un individuo da un altro, una razza, un popolo. La lotta per l’abolizione della schiavitù è nata da un principio antispecista. Anche la lotta per l’uguaglianza di genere nasce dallo stesso principio.

10) Animali da reddito e umani sembrano essere coinvolti nello stesso destino.
L’umanità ha visto grandi battaglie di civiltà, come l’abolizione della schiavitù o la parità dei sessi. Traguardi che fino a qualche secolo fa sembravano irraggiungibili.
Oggi siamo di fronte al più grande olocausto della Storia: la schiavitù e lo sterminio quotidiano di miliardi di esseri senzienti. La Storia dovrà fare i conti con questo abominio e sarà la prossima grande battaglia che l’umanità dovrà affrontare per salvare il pianeta e per poter trovare dignità anche per la specie umana.

 

Giancarlo Barbadoro
Teorico dell’ecospiritualità

 

 

17 maggio 2020

 

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