Incidenza più bassa di allergie e asma, anche da adulti. Le coccole rendono più sereni
Sul fatto che un animale d'affezione o da compagnia (i cosiddetti pet) renda più felice la vita della persona che lo possiede fino a modificarla radicalmente, ci sono ormai pochi dubbi, ma se ve ne fosse ancora qualcuno ci pensa la ricercatrice Allen R. McConnell, docente di psicologia alla Miami University, a fugarlo. La McConnell infatti scrive il sunto di vari studi effettuati nel suo ateneo sul rapporto che intercorre tra un pet e il suo proprietario titolando un suo breve scritto “I sei modi in cui un pet può migliorare la tua salute” . E allora vediamoli brevemente uno per uno.
A) Il cane può migliorare le performances dell'attività cardiaca e diminuire l'incidenza di malattie cardiovascolari. Questo perché i proprietari di cani camminano normalmente molto di più, rispetto a chi non ne ha e questo si traduce in una diminuzione della pressione arteriosa. Un recente studio pubblicato dall'Associazione dei Cardiologi Americani ha poi stabilito che chi ha sofferto di problemi cardiaci e possiede un cane avrà statisticamente meno probabilità di recidive e, alla fine, una vita migliore e più lunga.
B) Coccolare il gatto o il cane fa sentirsi più sereni e in forma. Anche qui entra in gioco una diminuzione della pressione arteriosa nonché il rilascio nel sangue, da parte di alcune ghiandole endocrine, di sostanze rilassanti che combattono lo stress. Naturalmente anche il vostro animale ne trarrà vantaggio. Coccolarlo vuol dire renderlo più sereno.
C) I pet, soprattutto i cani, sono dei veri e propri catalizzatori sociali e aiutano le persone a incontrarne altre. «Difficile mettersi a parlare con uno sconosciuto che cammina per strada. Molto più facile se al guinzaglio porta un simpatico cagnolino». Questo afferma Alan Beck, direttore del Centro per le relazioni Uomo-Animale della Purdue University. Difficile non credergli.
D) I proprietari di pet hanno generalmente un umore nettamente migliore, rispetto a chi non ne possiede uno, i loro pensieri sono più rivolti all'ottimismo e guardano al futuro con maggiore serenità. Inoltre è provato che si rivolgono al medico, per problemi minori, un numero statisticamente inferiore di volte.
Insomma, senza volere esagerare come si rischia spesso parlando di animali, aiutano a tenere lontana, se non la depressione, la malinconia. Afferma la McConnell che «ti senti un po' come se avessi un maggior controllo della tua vita».
E) I bambini cresciuti a contatto con i pet, questa volta soprattutto gatti, hanno statisticamente minori problemi di allergie e forme asmatiche in età pediatrica e adulta. Si tratta di studi ormai consolidati da una vasta letteratura scientifica. Beck afferma che la cosa migliore, per questo vantaggio, è mettere a contatto animali e neonati molto presto, prima dei sei mesi di vita. Anche le otiti e le forme influenzali colpiscono meno i bambini che vivono con cani e gatti.
F) Gli studi hanno dimostrato che i bambini autistici si relazionano meglio con gli altri bambini se è presente un pet. Soprattutto nelle scuole, la presenza di un animale d'affezione è in grado di provocare una maggiore integrazione con ambiente e persone da parte del bambino colpito da autismo.
(Dal “Giornale” del 20 ottobre 2015 – per gentile concessione dell’Autore)
Oscar Grazioli, medico veterinario e giornalista, è stato uno dei primi veterinari, in Italia, a occuparsi scientificamente delle malattie di animali inconsueti, quali scimmie e rettili. Collabora da anni con importanti testate nazionali
24 dicembre 2015