Il documento Concordato di Trasparenza per l’impiego degli animali nella ricerca scientifica in Italia, pubblicato dal Ministero della Salute su iniziativa del Comitato nazionale per la protezione degli animali usati a fini scientifici, è stato diffuso come una grande innovazione ma dimostra, a una lettura un poco attenta, non solo limiti nel contenuto ma soprattutto il sostanzioso aiuto fornito alle aziende di sperimentazione con animali.
Il dubbio, ma oserei dire la certezza, è che le recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto laboratori di sperimentazione abbiano stimolato il Ministero a promuovere l’iniziativa in accordo con gli sperimentatori.
Se infatti si analizza il testo, si evidenzia l’azione tutta a favore della sperimentazione poiché “Comunicare chiaramente quando, come e perché vengono utilizzati gli animali nella ricerca, pubblicando informazioni accessibili sui propri siti web; fornire al pubblico e ai media dati aggiornati e trasparenti sui risultati della ricerca che coinvolge animali, nel rispetto della normativa vigente; promuovere il dialogo con la società per favorire una maggiore comprensione del valore scientifico e delle implicazioni etiche della sperimentazione animale; monitorare i progressi e condividere le esperienze, pubblicando annualmente un report sulle azioni intraprese per rispettare gli impegni del concordato” è un modo per permettere alla sperimentazione di giustificare il suo lavoro e, in un certo senso, di mettere al riparo i laboratori dalle critiche che le vicende giudiziarie hanno portato alla luce. Un tentativo di difendere la “bontà” della sperimentazione.
Le vicende giudiziarie in itinere hanno sollevato il problema di animali tenuti per anni in gabbie da sperimentazione, prive di arricchimenti e di dimensioni ridottissime, in condizioni di vera sofferenza. Come è noto, non si possono contestare a livello giudiziario le sperimentazioni che sono state autorizzate dal Ministero, però nella fase di non sperimentazione le condizioni di mantenimento dovrebbero rispettare le necessità fisiologiche ed etologiche degli animali e non costringerli in stabulari di sofferenza.
La sottoscrizione del Concordato da parte degli sperimentatori mira a conferire una tutela per i laboratori, che avrebbero un riconoscimento supplettivo ministeriale di “buona condotta” e si presenterebbero ai cittadini come esempi di utilità non criticabile.
Si nota che il Concordato non si esprime sulle condizioni degli animali e neppure chiede un impegno preciso, almeno quello, al rispetto della legislazione in materia che dovrebbe peraltro allargarsi, come dimostrazione di vera buona volontà, a indicare misure di stabulazione migliori di quanto legislativamente permesse al momento attuale.
Il Concordato non riserva neppure una parola alle condizioni degli animali per un impegno di maggiore tutela delle loro condizioni di mantenimento: cerca solamente di giustificare la ricerca scientifica con animali spingendosi fino a dimenticare la strategia delle Tre Erre - Replace, Reduce, Refine (Sostituzione, Riduzione, Raffinamento) - e nessun accenno alla necessità di incentivare le ricerche senza l’utilizzo di animali.
Il Concordato spende parole di cui non si sentiva affatto la necessità ed è un ulteriore esempio della doppiezza del governo di destra che occupa paginate di giornali per pubblicizzare un inasprimento delle pene previste dagli articoli 544 bis, ter e seguenti e contemporaneamente aumenta le uccisioni della fauna selvatica e scende in campo a promuovere e incrementare la sperimentazione con animali.
IL TESTO DEL MINISTERO DELLA SALUTE
04.04.2025
Il Ministero della Salute, su iniziativa del Comitato nazionale per la protezione degli animali usati a fini scientifici, ha promosso la sottoscrizione, da parte dei soggetti che svolgono ricerca mediante l’utilizzo di animali a fini scientifici, del Concordato di Trasparenza per l’impiego degli animali nella ricerca scientifica in Italia.
L’accordo, indirizzato ai legali rappresentanti delle istituzioni aderenti, nasce con l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza, informazione e consapevolezza pubblica riguardo all’uso degli animali nella ricerca scientifica. La sperimentazione animale, sebbene oggetto di continuo miglioramento attraverso lo sviluppo di metodi alternativi, rimane un elemento fondamentale per il progresso della biomedicina e per il miglioramento della salute umana e animale, nel rispetto del principio One Health.
Le organizzazioni aderenti al Concordato si impegnano a:
- Comunicare chiaramente quando, come e perché vengono utilizzati gli animali nella ricerca, pubblicando informazioni accessibili sui propri siti web.
- Fornire al pubblico e ai media dati aggiornati e trasparenti sui risultati della ricerca che coinvolge animali, nel rispetto della normativa vigente.
- Promuovere il dialogo con la società per favorire una maggiore comprensione del valore scientifico e delle implicazioni etiche della sperimentazione animale.
- Monitorare i progressi e condividere le esperienze, pubblicando annualmente un report sulle azioni intraprese per rispettare gli impegni del Concordato.
Il Concordato di Trasparenza rappresenta un’iniziativa importante per rafforzare il rapporto tra il mondo della ricerca e la società civile, contribuendo a una comunicazione chiara e basata su evidenze scientifiche.
Il Ministero della Salute continuerà a supportare il dialogo tra istituzioni, cittadini e comunità scientifica per garantire il rispetto delle normative e delle migliori pratiche nel settore della sperimentazione animale.
Per maggiori informazioni, è possibile consultare il testo completo del Concordato. Per l’adesione è possibile scaricare il modulo e sottometterlo firmato al seguente indirizzo di posta: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Enrico Moriconi, medico veterinario, consulente in etologia e benessere animale
www.enricomoriconi.it
8 Luglio 2025