SOS Gaia
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Un’assemblea pubblica per protestare contro lo zoo e altri impegni non rispettati

 

Torino. Grande successo sabato 21 gennaio per l’Assemblea Pubblica convocata da comitati, associazioni, sindacati di base e altre realtà socialiche invitavano l’amministrazione comunale e i liberi cittadini ad un confronto aperto.

Si è fatta sentire l’assenza della Sindaca Appendino. Erano presenti invece il vicesindaco­ Montanari e molti assessori e consiglieri della maggioranza a 5 stelle e qualcuno dell’opposizione.

Il progetto della riapertura dello zoo a Torino infuoca gli animi

Si è discusso molto (in verità senza adeguate risposte) e numerose critiche sono state sollevate riguardo ai diversi problemi della città non ancora affrontati dall’attuale giunta.

In mezzo alle questioni urbanistiche, dei rifiuti, della casa, dei trasporti non è un caso che i maggiori applausi li abbiano avuti gli interventi contrari alla riapertura dello zoo al Parco Michelotti.

Evidentemente l’argomento è sentito come una battaglia di principio e di civiltà che tocca qualcosa di più profondo che non i soli, seppur molto importanti, problemi quotidiani ed economici.

Il punto chiave della protesta è la continuità con la giunta Fassino che, con un colpo di mano di fine mandato, ha deliberato l’assegnazione della gestione del Parco Michelotti alla società ZOOM, che gestisce il cosiddetto “bioparco” (di fatto uno zoo a cielo aperto) di Cumiana e che vorrebbe replicare anche al Parco Michelotti.

“Questo è nettamente in contrasto con il programma del Movimento 5 stelle che recita, nel suo programma, la contrarietà agli zoo, ai bioparchi, alle fattorie didattiche, ma adesso, voi state facendo uno Zoo e non potete trincerarvi dietro il fatto che la delibera è della precedente amministrazione…” dice Gualtiero Crovesio, attivista LAV ma qui in veste di libero cittadino. E continua: “non solo avevate detto che non lo avreste fatto, ma vi abbiamo trovati dall’altra parte nelle aule di tribunale a difendere l’amministrazione precedente…” riferendosi al ricorso al TAR da parte delle associazioni animaliste contro l’assegnazione a Zoom.

“Più che delusa sono arrabbiata…” tuona Giovanna Grillo dell’associazione Alberi Urbani “perché lo Zoo lo abbiamo fatto chiudere 30 anni fa dopo una lunga battaglia di civiltà ed è inaccettabile che adesso dopo 30 anni, con una aumentata sensibilità verso gli animali, riapra a Torino”. E prosegue “questa è la battaglia delle battaglie e non si riapre lo zoo dove è stato chiuso, MAI!”

Proseguono gli interventi “Noi non accettiamo come unica verità quello dello spauracchio dei 70 milioni di penale,” interviene Roberto Accornero di Alberi Urbani (volto noto della fiction nazionale, n.d.r.), e continua: “perché non è da giurisprudenza una penale di qualcosa che non c’è e il fatto stesso che sia stato sentito solo un parere e non si siano esperite altre strade non è convincente. Ricordiamo che c’è una petizione (riferendosi alla petizione promossa da SOS Gaia) che nelle ultime settimane è cresciuta tantissimo, più di 20 mila persone, e ciò significa che non siamo solo noi che ne parliamo...”

È stata infine sollevata l’importante questione etica ed educativa. “Il modo in cui trattiamo animali ha delle ricadute sul nostro modo di essere e sul nostro modo di sentire, lo zoo è una scuola di insensibilità. Per i bambini piccoli l’animale è la prima esperienza di contatto con «l’altro» e diventerà una metafora del diverso, delle minoranze. È una questione sociale e morale. L’educazione morale è più importante delle eventuali penali da pagare…” ricorda Giovanni del Ponte, scrittore per ragazzi.

Insomma la nuova giunta avrà di che riflettere, nel frattempo le associazioni e i liberi cittadini promettono battaglia per questa lotta morale e di civiltà.

Dal canto suo SOS Gaia proseguirà le sue istanze contrarie alla riapertura dello Zoo, come le petizioni e tutte le possibili azioni che servano allo scopo.

 

www.sos-gaia.org


24 Gennaio 2017

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