SOS Gaia
Stampa Email

Conferma dall’Organizzazione Mondiale della Sanità

Dal Comunicato Stampa LAV

RITIRARE DAL COMMERCIO CARNI PERICOLOSE PER LA SALUTE E PREVEDERE RESTRIZIONI COME PER ALTRI PRODOTTI POTENZIALMENTE CANCEROGENI
Oltre che agli animali e all'ambiente, il consumo di carne fa male alla salute umana: la LAV lo afferma da tempo e oggi ne arriva autorevole conferma anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, il massimo organismo scientifico e governativo internazionale.
La carne rossa nuoce gravemente alla saluteLo riporta una nota ANSA, in cui si legge che l’OMS certifica come cancerogene per l’uomo, alcune carni lavorate, come le carni in scatola, gli hot dog, il prosciutto. Sono inoltre considerate “probabilmente cancerogene” tutte le carni rosse, ovvero, riferisce l’OMS “tutti i tipi di carne di muscolo di mammifero, come ad esempio manzo, vitello, maiale, agnello, montone, cavallo e capra”.
“Non è certo una novità che le carni rosse (manzo, agnello e maiale) insaccate e lavorate e le carni rosse in generale siano tra le cause di alcuni tipi di cancro. La novità è che l'Organizzazione mondiale della sanità abbia inserito le prime nel gruppo delle sostanze più cancerogene in assoluto, al pari di tabacco e amianto, e che le seconde seguano a poca distanza tra altri prodotti dannosi per la salute”, dichiara Paola Segurini, responsabile LAV Alimentazione VEG.
Da tempo la LAV è impegnata in un’azione di informazione e di sensibilizzazione in favore di un’alimentazione completamente priva di prodotti di origine animale che, oltre a costituire una scelta etica, metterebbe al riparo da numerosi rischi sanitari, come confermato oggi dalle dichiarazioni dell’OMS.
 “Prima di scegliere cibi di origine animale, tra cui salsicce, pancetta, hot dog e altri prodotti molto diffusi, il consumatore dovrebbe riflettere sulla loro pericolosità ed essere consapevole di mettere a rischio costante la propria salute. Anche per questo motivo – continua Paola Segurini – sarebbe opportuno disporne  il ritiro e bandirne la produzione, come per altri prodotti riconosciuti cancerogeni, si pensi all’amianto, oppure, come per le sigarette ed il tabacco, prevedere un’etichettatura che informi il consumatore dei rischi e ne proibisca la vendita ai minori”.
“Non si tratta di semplice provocazione – conclude Paola Segurini – ma della logica conseguenza di evidenze scientifiche che non possono più essere taciute, e che richiedono una assunzione di responsabilità da parte degli organismi preposti alla tutela della salute dei consumatori. Chiediamo quindi che il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, adotti al più presto azioni adeguate, tra le quali auspichiamo una politica educativa e di sensibilizzazione forte ed incisiva ed il ritiro dal commercio delle carni riconosciute come cancerogene o potenzialmente tali”.

www.lav.it
 

27 ottobre 2015

|