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Affidati alla LAV, che li ha trasferiti, gli animali del Martin Show: il sequestro conferma le sofferenze nei circhi

Dal comunicato stampa della LAV del 24 ottobre 2014

Iniziato dal Corpo Forestale dello Stato e dalla LAV il trasferimento degli animali del Circo Martin Show, posti sotto sequestro preventivo dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania (Olbia), sequestro confermato dal Tribunale del Riesame.

Una leonessa, tre bovini (razza Highlander), un lama peruviano, un cammello, un pappagallo Ara, due dromedari, una zebra e uno zebrallo (incrocio tra una zebra e un cavallo) sono stati prelevati presso il Circo Martin Show, attendato a Tortolì (Ogliastra) e presso il Circo Krones, attendato a Sassari (dove alcuni animali erano stati spostati), e nelle prossime ore saranno imbarcati e trasportati verso strutture in grado di garantire loro spazi adeguati e tutte le cure necessarie. Trasferiti anche un pony e sette cavalli.

La LAV, custode giudiziario degli animali, farà fronte a questa operazione impegnando fondi per migliaia di euro, grazie ai contributi dei propri soci e sostenitori: “si tratta della più grande operazione di salvataggio di animali da un circo e il nostro intervento è fondamentale per assicurare una vita dignitosa a questi animali, che finalmente potranno recuperare atteggiamenti tipici della propria etologia, liberi dalle costrizioni degli spettacoli”.

Per gli animali, infatti, “vivere” in un circo significa essere sottoposti a esercizi innaturali durante gli spettacoli e prima, costretti ad addestramenti basati su violenza fisica e psicologica. Fuori dalla pista, poi, trascorrono il resto del tempo in pochi metri quadrati, in ambienti tutt’altro che accoglienti e spesso esposti agli agenti atmosferici. Gli spostamenti costituiscono per loro un ulteriore stress. Questa è stata la vita degli animali del Martin Show per anni.

Alle attività di trasferimento ha partecipato anche l’associazione britannica Born Free Foundation, che ha adottato la leonessa Elsa per celebrare il trentesimo anniversario della propria fondazione, nata su ispirazione del film “Nata libera” la cui leonessa protagonista aveva lo stesso nome. Born Free Foundation, in caso di confisca al termine del procedimento penale, garantirà la sistemazione definitiva di Elsa presso il proprio santuario per grandi felini in Sudafrica.

Per la prima volta in Italia la Magistratura ha disposto il sequestro di tutti gli animali di un circo, ma il Martin Show è solo uno dei casi in cui un circo è oggetto di procedimenti penali. Sono infatti nove i procedimenti penali attualmente in corso in Italia a carico di circhi, con ipotesi di reato che vanno dal maltrattamento di animali alla detenzione incompatibile con le caratteriste etologiche degli animali.

Sei le sentenze a carico di circhi già passate in giudicato, in altrettanti procedimenti penali che vedevano i titolari imputati dei reati di detenzione incompatibile con le caratteriste etologiche degli animali, e produttive di sofferenza, e di maltrattamento animali: “tutte queste sentenze attestano che gli animali nei circhi non stanno affatto bene e che ogni forma di cattività può produrre loro solo sofferenze – prosegue la LAV – ma confermano anche l’urgenza di un cambiamento orientato alla fine dello sfruttamento degli animali per le esibizioni e una conversione degli spettacoli che esalti il valore degli artisti umani”.

Il problema della carenza di centri di recupero specializzati in animali selvatici, è tra le criticità più urgenti che il nostro Paese deve risolvere, perché rischia di ostacolare le forze di Polizia nell’applicazione della normativa vigente, penalizzando gli animali, spesso affidati ai medesimi autori del reato, e la giustizia: “per sopperire a questa inadeguatezza le Associazioni si fanno carico di spese ingenti, che dovrebbero invece ricadere su coloro che sfruttano gli animali per trarne profitto”, aggiunge la LAV.

La LAV rivolge infine un appello affinché le proposte di legge C.454, C.1480 e C.1702 per vietare l'uso degli animali e sostenere il circo contemporaneo, vengano esaminate al più presto dalle Commissioni della Camera dei Deputati.

 

25 ottobre 2014

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