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RELAZIONE FINALE DELLA COMMISSIONE CONSILIARE PER IL GIARDINO ZOOLOGICO DEL 19 DICEMBRE 1986 - Commissione ZOO, Commissione Consiliare per il Giardino Zoologico del Comune di Torino, 19 Dicembre 1986 - Relazione finale. Al termine dei suoi lavori – consistiti in audizioni di esperti di diverse discipline, nella visita ad alcuni giardini zoologici europei e in un ampio dibattito al proprio interno – la Commissione Consigliare per il Giardino Zoologico ha elaborato il seguente documento. Al momento della sua approvazione erano presenti i consiglieri: Abbà, Alfieri, Antinoro, Bianchi, Francone, Guazzone (presidente), Magnani Noya, Tartaglia, Tedeschi.

RELAZIONE FINALE DELLA COMMISSIONE CONSILIARE PER IL GIARDINO ZOOLOGICO DEL 19 DICEMBRE 1986


Commissione ZOO
Commissione Consiliare per il Giardino Zoologico del Comune di Torino
19 Dicembre 1986 - Relazione finale

Al termine dei suoi lavori – consistiti in audizioni di esperti di diverse discipline, nella visita ad alcuni giardini zoologici europei e in un ampio dibattito al proprio interno – la Commissione Consigliare per il Giardino Zoologico ha elaborato il seguente documento.
Al momento della sua approvazione erano presenti i consiglieri: Abbà, Alfieri, Antinoro, Bianchi, Francone, Guazzone (presidente), Magnani Noya, Tartaglia, Tedeschi.


1°) La Commissione all'unanimità ritiene che le strutture che ospitino animali vivi sono accettabili solo se esse risultano utili agli animali stessi e più in generale all'ambiente naturale. L'utilità concerne in primo luogo la conservazione di specie in via di estinzione e il ricondizionamento di animali in vista della reimmissione negli ambienti naturali; quindi la ricerca scientifica e il conseguente incremento di conoscenze sugli animali difficilmente acquisibili per altra via; infine l'informazione del pubblico e la sua educazione al rispetto dell'ecosistema terrestre attraverso una conoscenza non superficiale degli animali.
L'organizzazione generale e la gestione di strutture con animali vivi che assolvessero i tre compiti citati devono essere tali da evitare qualsiasi sintomo di “malessere” fisico e psichico degli animali contenuti.


2°) La Commissione a maggioranza ritiene che le tre funzioni di cui sopra devono rappresentare le finalità fondamentali e compresenti di strutture con animali vivi anche se eventualmente non coincidenti con continuità nel tempo.
I consiglieri Bianchi, Francone, Tartaglia preferiscono la seguente formulazione: strutture per la ricerca scientifica o per finalità protezionistiche e/o di ripopolamento possono esistere anche separatamente, ma la funzione espositiva di animali non domestici è accettabile solo se strutturalmente connessa con le altre due.


3°) La Commissione all'unanimità ritiene che per garantire le condizioni suddette è indispensabile che, come avviene nelle situazioni più avanzate, siano gli enti pubblici ad assumersi l'iniziativa in prima persona e che le relative istituzioni vengano equiparate a quelle di interesse scientifico, culturale, educativo.


4°) La Commissione a maggioranza, in considerazione di quanto sopra, propone al Consiglio Comunale l'allestimento di una struttura di vaste dimensioni, da collocare in area idonea, che sia in grado di ospitare una popolazione di animali che appartengano alla fascia climatica e ambientale in cui si trova la nostra regione (temperata, relativamente umida, di pianura, collinare, montana) e una popolazione di animali che appartengano a specie che rientrino in piani collaborazione locale e internazionale per la conservazione, la cura, il ripopolamento.
Particolare attenzione dovrà essere rivolta all'evidenziamento del rapporto tra gli animali e l'ambiente di origine con particolare riferimento alla flora.
In detta struttura dovrebbero essere inclusi:
a) un ampio settore dedicato agli animali domestici organizzato in modo da illustrare le caratteristiche di questi animali e la natura e tipologia del loro rapporto con l'uomo (attuale e passato);
b) un laboratorio didattico per le attività a carattere educativo e informativo che verranno rivolte agli studenti e ai normali visitatori.
I consiglieri Bianchi e Tartaglia ritengono che, pur essendo le precedenti condizioni tali da rendere accettabile una struttura con animali vivi, non sia opportuna la sua realizzazione nell'area torinese; propongono invece la costituzione nella nostra città di uno zoo-fattoria con laboratori didattici annessi.
Il consigliere Francone, in base alle considerazioni espresse nei punti 1°, 2°, 3° fornisce le seguenti indicazioni:
A) Si può realizzare una “animal house” in cui siano mantenute quelle specie in via di estinzione che sono oggetto di un progetto di salvataggio e le specie autoctone per le quali vi è un progetto di reinserimento. Questa struttura potrà essere inoltre attrezzata a ricovero per animali selvatici feriti da curare e reimmettere nell'ambiente.
B) La ricerca scientifica sugli animali potrà essere svolta principalmente presso parchi naturali, oasi di protezione o comunque in natura.
C) Nei parchi naturali e nelle oasi di protezione devono essere incrementate le iniziative rivolte all'informazione naturalistica e all'educazione con la predisposizione di percorsi naturalistici guidati (natur trail) e itinerari didattici per le scuole.
D) Ai margini della città si potrebbe realizzare uno zoo-fattoria per bambini organizzato in modo da illustrare le caratteristiche degli animali domestici e la tipologia del loro rapporto con l'uomo (attuale e passato); un laboratorio didattico per le attività a carattere educativo.


5°) La Commissione all'unanimità propone la creazione, alle stesse condizioni sopra indicate, di una stazione di osservazione, conoscenza, ricerca sul fiume, in stretta relazione con il costituendo “Museo del Po” nel Parco delle Vallere.
Le sue componenti potrebbero essere le seguenti:

-ambienti fluviali e lacustri con pesci, molluschi, anfibi, rettili, insetti ricostruiti in acquari e terrari;
-riproduzione all'aperto di una zona umida con uccelli e piccoli mammiferi;
-centro audiovisivi con documentazione relativa al fiume e ai suoi problemi;
-spazi per esposizioni temporanee di argomento fluviale e naturalistico in genere;
-laboratorio didattico per lo studio operativo delle acque e degli organismi presenti nel fiume;
-punti di osservazione diretta dell'ecosistema fluviale.*

*Il Consigliere Francone ritiene che la suddetta struttura sia l'unica alternativa allo Zoo attuale da prospettarsi in ambito urbano per favorire una corretta cultura ambientale.


6°) La Commissione all'unanimità ritiene che l'ubicazione del suddetto sistema dovrà essere attentamente esaminata. Al momento si possono individuare alcuni criteri di massima.
Tale struttura potrebbe articolarsi lungo il fiume Po, con riferimento principale al “Museo del Po” alle Vallere da un lato all'Acquario-Rettilario già esistente dall'altro.
Il Parco Michelotti dovrà comunque essere restituito alla sua destinazione di verde pubblico per i cittadini (elemento del Parco Fluviale) attraverso l'eliminazione dell'attuale recinzione, di gran parte dei fabbricati, mantenendo esclusivamente quelli pregevoli dal punto di vista architettonico ed indispensabili agli usi di cui al punto precedente, e attraverso l'eliminazione del deturpante parcheggio esistente.


7°) La Commissione all'unanimità ritiene che per procedere nella direzione delineata il Comune dovrebbe:
- costituire un ente autonomo al quale vengano chiamati a partecipare la Regione, la Provincia, l'Università, le associazioni conservazionistiche, eventuali altre istanze pubbliche e private; in particolare l'Università dovrebbe fornire garanzie di scientificità per la progettazione e la conduzione e la Regione i collegamenti con la politica dei parchi naturali e dei musei;
- contemporaneamente incaricare un collegio di esperti qualificati di produrre un progetto operativo delle nuove strutture, definendo il valore dei relativi parametri quantitativi (estensione, numero animali, servizi e infrastrutture, personale, fabbisogno finanziario ecc.).
Il finanziamento delle opere necessarie e della gestione dovrà essere garantito dagli Enti Locali e potrà venire integrato dai proventi derivanti dalla vendita dei biglietti di ingresso e dalle sponsorizzazioni.


8°) La Commissione, con l'astensione del Consigliere Francone, ritiene che il Comune debba comunicare entro il 31/1/87, come previsto in delibera, alla Ditta Molinar quali animali, tra quelli esistenti nello Zoo attuale, intende acquisire in vista della loro sistemazione definitiva negli impianti sopra indicati e si adoperi perché tutti gli altri vengano rimossi entro il 31/3/87 per venire collocati in strutture che non determino un regresso ambientale e di trattamento rispetto alla condizione attuale.
A partire dal 1/4/87 l'attuale Zoo di Parco Michelotti venga chiuso al pubblico e sia cura del costituendo ente, o in attesa della sua costituzione direttamente del Comune con i mezzi che si renderanno necessari, gestire la fase di transizione.

 

Torino, 19 dicembre 1986

 

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