Questo l’appello della LAV per l’imminente festività religiosa. Negli ultimi cinque anni più che dimezzato il numero di agnelli e capretti macellati in Italia! Bene, si continui fino a “quota zero”
Dal Comunicato stampa della LAV del 19 marzo 2015
Pasqua di solidarietà con il Pianeta e gli animali: con questo auspicio la LAV invita le famiglie italiane a festeggiare l’imminente festività religiosa senza proporre in tavola la crudeltà che un menu a base di carne porta con sé. Sono circa 400 mila, infatti, gli agnelli e i capretti che vengono uccisi ogni anno, in contrasto con la resurrezione che questa festa rappresenta.
Negli ultimi cinque anni, però, si è registrato un crollo dei consumi della carne proveniente da questi animali: se nel corso del 2010 gli agnelli e i capretti macellati in Italia erano stati 4.834.473, nel 2014 ne sono stati macellati 2.129.064 (Fonte: Istat).
“Per noi anche un solo animale ucciso è troppo e continueremo la nostra opera di sensibilizzazione affinché si raggiunga la quota zero – commenta Paola Segurini, responsabile settore Veg della LAV – L’aumentata consapevolezza di cosa c’è dietro/dentro un alimento è figlia dell’attenzione sempre più ampia alle variabili ambientali, etiche e salutistiche che caratterizzano un cibo. Nel caso dei piccoli ovicaprini è evidente una componente in più: l’empatia, che ha condotto negli ultimi cinque anni ad un più che dimezzamento del consumo di agnelli e capretti”.
Nonostante ciò lo scorso anno nel mese di aprile (in cui cadeva la Pasqua) sono stati macellati 371.932 agnelli e capretti (Fonte: Istat). L’alternativa a questo sacrificio ripetuto ogni primavera esiste, è facile, e molto più coerente con il festeggiamento della rinascita pasquale di quanto lo sia un piatto di carne di agnello o capretto: è la scelta di una Pasqua cruelty-free, che potrebbe sancire l’inizio di un nuovo stile di vita, più generoso e attento ma ugualmente vivace e creativo.
E per ispirare l’alternativa la LAV, anche quest’anno, propone un menu senza ingredienti di origine animale, studiato per l’occasione da Arianna Dall’Occo blogger di cucina vegan, che riunisce - in una compilation gustosa e facile da realizzare - spunti classici, sapori ritrovati e nuovi, intriganti.
La cucina vegan non ha nulla da invidiare alla cucina tradizionale. La gioia di scoprire ingredienti nuovi e vecchi, in mix e preparazioni gustose che ci conducono verso una nuova consapevolezza nutrizionale e alimentare, costituisce un’avventura emozionante e una sfida irresistibile. Il suo slancio verso piatti che creano e indicano un cammino ‘fusion’ tra etnico, tradizionale e sostenibile, è semplicemente buono con tutti: Pianeta, animali e salute.
“Le campagne di sensibilizzazione sulla crudeltà nascosta nel piatto celebrativo di una festa, come la Pasqua - che dovrebbe essere totalmente luminosa e senza brutalità - hanno dato il loro risultato, conducendo ad una flessione costante e a tratti repentina del numero di animali consumati annualmente”, aggiunge Paola Segurini.
Ma la flessione non basta, perché il numero degli animali macellati in occasione delle festività religiose di Pasqua e Natale, è sempre troppo alto. Gran parte di questi animali, inoltre, arriva dai Paesi dell'Est Europa: secondo l’Ismea su 10 chili di carne ovicaprina consumata in Italia nel 2014 solo 2,6 chilogrammi erano di provenienza nazionale.
Ammassati nei TIR, gli animali giovanissimi viaggiano su lunghe tratte per giungere ai macelli di destinazione, dove, immobilizzati e appesi per una zampa, sentono le grida di terrore dei loro simili e percepiscono l’odore del sangue, prima di finire sgozzati. Ogni anno la scena si rinnova centinaia di migliaia di volte – con il suo finale tragico – in tutta la Penisola: “motivo in più per preferire l’alternativa che la LAV propone, con centinaia di ricette di piatti vegan prelibati, sul sito www.cambiamenu.it”, conclude Paola Segurini.
20 marzo 2015