Il libro da cui è stato tratto questo articolo “La vera Scienza non usa Animali”, una raccolta di testimonianze sullo sfruttamento degli animali curata da Federica Nin e Davide Nicastri |
Provengo da una famiglia di cacciatori. Padre cacciatore, nonno cacciatore, zii cacciatori, fratelli cacciatori.
Tradizione di famiglia, dicevano. Un mezzo per socializzare, per tenere la famiglia unita, diceva mia madre. Un’occasione per stare all’aria aperta, a contatto con la natura, per fare un po’ di moto e tenersi in forma, diceva mio padre.
Sono cresciuta vedendo arrivare in casa corpicini martoriati, alle volte alcuni ancora agonizzanti.
A tutti sembrava la cosa più normale del mondo. Le riunioni di famiglia erano incentrate sui racconti di caccia e sui discorsi dei maschi, tipo “quanti tordi hai preso?” … “e beccacce ne hai viste?” … e così via. Le conversazioni vertevano dai richiami da caccia, a come addestrare i cani, agli aneddoti su come riuscivano a “fregare” le loro prede.
Fin da piccola, nonostante non avessi mai sentito parlare di animalismo, mi sentivo un’aliena. Non capivo come si potesse gioire nel vedere quegli esseri privati della loro vita, per giunta in maniera così cruenta e con l’inganno dei falsi richiami.
Oggi mi viene da pensare che soltanto una grande ignoranza poteva giustificare un comportamento del genere, per giunta così diseducativo verso i figli.
Crescendo, ho maturato una coscienza dapprima animalista e poi antispecista. Grazie anche ad alcuni animali molto particolari che mi hanno accompagnato per un pezzetto di vita e che mi hanno insegnato tanto.
Il salto da animalista ad antispecista non è da sottovalutare. La base può sembrare la stessa, ma il significato è profondamente diverso. Tra gli umani ci sono molte persone sensibili che tendono ad aiutare gli animali in tanti modi. Ma queste stesse persone magari non si fanno problemi a mangiare la carne o il pesce, anche sapendo da quale atroce realtà provengono.
E per quanto riguarda la sperimentazione animale, quando sottoponi loro la fatidica domanda: “preferisci sacrificare un topo o salvare tuo figlio?” probabilmente risponderanno: il topo.
È questa la differenza. Antispecismo significa considerare gli animali come persone. Se facciamo una graduatoria degli elementi sacrificabili in virtù di una buona causa, rischiamo di arrivare a fare una graduatoria anche per gli umani sacrificabili. Se consideriamo gli animali come persone, sacrificarli per salvare l’essere umano non è etico. Punto.
Questo, senza considerare tutti i validi motivi per essere contrari alla “sperimentazione animale”, termine che oggi sostituisce il più scomodo “vivisezione”, anche se in realtà è la stessa cosa in quanto gli animali soffrono nello stesso modo. È dimostrato che la sperimentazione animale è inutile e in certi casi dannosa. Ma ci sono scienziati illustri che possono fornire molti elementi in merito, io mi limiterò a fare un discorso etico.
Il corteo contro i macachi usati per vivisezione organizzato dalla LAV a cui ha partecipato SOS Gaia |
Anche partendo dal presupposto che la sperimentazione animale serva a qualcosa, come si può pensare che sia giusto sacrificare le altre specie per il benessere e il progresso della nostra specie? È eticamente inaccettabile. Gli animali sono esseri senzienti in grado di provare gioia e dolore al pari degli umani, e non si può certo escludere che sviluppino una consapevolezza e una spiritualità. Abbiamo molti esempi di riti funebri, tra gli elefanti, tra le scimmie ma anche tra gli insetti.
Lo specismo è figlio dell’antropocentrismo, il pensiero secondo cui la specie umana sarebbe superiore alle altre specie animali, e secondo questo criterio, l'essere umano è autorizzato a disporre della vita e della libertà di esseri appartenenti a un'altra specie. In pratica, è il pensiero dominante nella società maggioritaria ed è questa mentalità che porta molte persone ad accettare supinamente e con indifferenza le tante nefandezze compiute ai danni delle altre specie.
Tuttavia lo specismo porta a fare delle graduatorie pericolose perché la stessa mentalità può essere applicata anche al genere umano. Se l’essere umano si considera superiore alle altre specie, come possiamo essere certi che lo stesso criterio non lo applichi agli stessi umani, creando una graduatoria all’interno della sua stessa specie? In effetti questa realtà non è così lontana, sta già avvenendo.
Queste considerazioni, e il confronto con i filosofi antichi e contemporanei, come Plutarco, Pitagora, Empedocle, Leonardo da Vinci, Giordano Bruno, Voltaire e molti altri, ma soprattutto il confronto con loro, gli animali, mi hanno portato a maturare delle scelte nella mia vita e a priorizzare l’aiuto verso i nostri fratelli diversi e soprattutto a diffondere una mentalità antispecista. Gli animali sono dei supereroi, riescono a superare problemi e traumi giganteschi con leggerezza, traumi che gli umani superano in anni di analisi. Loro vivono il “qui e ora”, e non perché siano superficiali, ma perché sono infinitamente saggi.
Un gruppo di artisti del sodalizio Artists United for Animals, associazione nata con l’intento di radunare tutti gli artisti, di qualsiasi campo artistico, che amino gli animali |
Questa consapevolezza mi ha portato a diventare attivista per gli animali e a dedicare tutte le mie attività principalmente a diffondere una mentalità animalista e antispecista. L’antispecismo è il filo conduttore delle mie attività, dalle trasmissioni che conduco in radio e in televisione al mio gruppo musicale. Ho fondato l’associazione “SOS Gaia” e, più di recente, il sodalizio “Artists United for Animals” con l’intento di radunare tutti gli artisti, di qualsiasi campo artistico, che amino gli animali. Anche se l’associazione non è nata da molto, sono in tanti ad aver aderito a questo richiamo, artisti noti come Bruno Bozzetto, Massimo Wertmuller, Daniela Poggi, Jo Squillo, e altri meno noti, ma tutti uniti dall’amore per gli animali e dalla voglia di fare qualcosa per loro. Gli artisti hanno una grande responsabilità: quella di avere la possibilità di diffondere dei messaggi a un vasto pubblico. Ecco perché dobbiamo fare in modo che questa possibilità sia usata per un atto di giustizia, un contributo per una sollevazione delle coscienze verso il problema delle altre specie, abusate e usate in tutti i modi possibili dal genere umano.
Ma soprattutto, quello che è stato ed è il vero filo conduttore della mia vita è la filosofia dell’Ecospiritualità, termine coniato dal grande pensatore Giancarlo Barbadoro, purtroppo scomparso nel 2019.
Il principio dell’Ecospiritualità porta a dare parità e dignità a tutte le forme viventi che vengono generate da Madre Terra nel corso del suo viaggio attraverso lo spazio. Pertanto a tutti i figli di Madre Terra deve essere riconosciuto il diritto alla vita, alla gioia di vivere e alla spiritualità.
L’Autrice con Bruno Bozzetto, vignettista e regista di fama internazionale, uno dei primi ad aderire ad Artists United for Animals, davanti a una delle sue vignette che ha regalato al sodalizio |
Su questo principio si può constatare come la specie umana si consideri privilegiata e al centro di tutto l’universo, e come le specie non umane siano abbandonate alla totale mercé degli interessi ludici, sacrificali e nutrizionali degli umani. Compresa la sperimentazione animale, che è forse l’aspetto più oscuro ed atroce.
Non sono solo la pietà e la sete di giustizia che devono spingerci a migliorare la sorte di creature senzienti, figlie della nostra stessa Madre Terra. Portare aiuto alla condizione animale significa impostare i valori di una futura società più giusta e armonica dove non vi siano discriminazioni speciste e in cui tutti possano godere di valori improntati alla fratellanza, alla libertà degli individui e al godimento di una qualità di vita felice che sia in armonia con la Natura.
L’umanità ha visto grandi battaglie di civiltà, come l’abolizione della schiavitù o la parità dei sessi. Traguardi che in un passato non lontano sembravano irraggiungibili. Oggi siamo di fronte al più grande olocausto della Storia: la schiavitù e lo sterminio quotidiano di miliardi di esseri senzienti. La Storia dovrà fare i conti con questo abominio e sarà la prossima grande battaglia che l’umanità dovrà affrontare per poter trovare dignità anche per la specie umana.
Dal libro “La vera Scienza non usa Animali”
Rosalba Nattero è giornalista, musicista, scrittrice e conduttrice radiotelevisiva
www.sos-gaia.org - www.artistsunitedforanimals.org
Bibliografia:
Plutarco – Del mangiar carne – Adelphi, 2001
Jeffrey Moussaieff Masson – Quando gli elefanti piangono – Dalai Editore, 1996
Jean-Henri Fabre – Ricordi di un entomologo – Adelphi, 2020
Gino Ditadi – I filosofi e gli animali - AgireOra Edizioni, 2021
Frans de Waal – L’ultimo abbraccio – Raffaello Cortina Edizioni, 2020
Edwin J. C. van Leeuwen– Tool use for corpse cleaning in chimpanzee
Scientific Reports – 13 Marzo 2017
Rosalba Nattero, Giancarlo Barbadoro – Tutti Figli di Madre Terra – Edizioni Triskel, 2018
21 aprile 2024