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Il “piano di contenimento” della Città Metropolitana di Torino, una vera carneficina

 

La Città Metropolitana di Torino ha approvato un "Piano di contenimento della nutria” che prevede interventi violenti con uccisioni indiscriminate. Un piano allucinante per la sua crudeltà, approvato dalla Sindaca Appendino, già Sindaca di Torino e conseguentemente anche della Città Metropolitana.

La specie delle nutrie è originaria del Sud America e fu importata in Europa negli anni ’50 a fini di allevamento da pelliccia. Ora però danno fastidio e quindi bisogna sterminarle. Non contenerle con idonei programmi di sterilizzazione, ma sterminarle con i sistemi più atroci.
Alcuni passi del piano:

Nutrie: operazione sterminio

"La soppressione degli animali catturati avverrà, da parte degli operatori deputati alla gestione della gabbia, con arma da fuoco, con soppressione eutanasica per mezzo di somministrazione di anidride carbonica o con pistola ad aria compressa. Tale ultima eventualità, non essendo il fucile ad aria compressa considerato un’arma, potrà essere adottata come mezzo di soppressione anche da parte dei collaboratori che non dispongano di porto di fucile uso caccia. L’unica misura di sicurezza prevista per l’uso di tale dispositivo consiste nel fatto che il trasporto della pistola dovrà avvenire sempre e comunque con la massima diligenza con lo strumento scarico ed in custodia. In caso di utilizzo di pistola ad aria compressa lo sparo dovrà avvenire a distanza ravvicinata, puntando il vivo di volata (rimuovendo prima la tacca di mira per facilitare l’ingresso della canna tra le maglie della gabbia) sulla fronte dell’animale all’incrocio delle due linee immaginarie che uniscono l’occhio dx con l’orecchio sx e l’occhio sx con l’orecchio dx e comunque ad una distanza minima possibile dal cranio pur senza appoggiare la canna su di esso e comunque mai prima di aver atteso che l’animale si sia tranquillizzato e rimanga quasi immobile di fronte all’addetto."

Ovviamente le associazioni animaliste insieme alla Consulta Animalista della Città di Torino si stanno mobilitando.

La LAV ha emesso un comunicati iun cui si rileva che “simili decisioni, oltre che non tenere in minima considerazione i diritti degli individui appartenenti a specie diverse dalla nostra, hanno già mostrato in passato tutta la loro inefficacia.”.

Nel comunicatio si legge inoltre: “Le nutrie sono mammiferi che, come ad esempio i cani o i gatti,  sono in grado di provare emozioni complesse, e possono creare facilmente legami affettivi anche con gli esseri umani. Lo sanno bene i tanti torinesi, soprattutto bambini, che negli ultimi anni sulle sponde del Po hanno creato un vero e proprio rapporto di affezione con questi roditori.”

Enrico Moriconi, Garante Regionale per Diritti degli Animali, ha scritto una lettera alla Sindaca di Torino Chiara Appendino chiedendo di modificare il piano di contenimento attuando un programma di sterilizzazione che rappresenterebbe l’unica via efficace alla riduzione della presenza delle nutrie nel territorio metropolitano.

Tuttavia uno spiraglio di speranza per queste povere creature arriva in data odierna dall’amministrazione comunale. In un comunicato l’assessore all’ambiente della Città di Torino Alberto Unia dichiara che “In città non è previsto l’abbattimento di alcun esemplare di nutria”. Unia spiega che il Comune sta lavorando con la Città Metropolitana per trovare nuovi sistemi per limitare il sovraffollamento della specie. “Siamo contrari a soluzioni sanguinose per questi animali e auspichiamo una riformulazione del piano della Città Metropolitana con l’utilizzo di azioni incruente per il loro contenimento”.

Tutti noi lo auspichiamo.

 

Il comunicato LAV

La lettera del Garante Regionale per i Diritti Animali

 

 

3 ottobre 2017