SOS Gaia
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Comunicato stampa di Pro Natura Piemonte

3 maggio 2016

Il vero volto dei cacciatori

Hanno buttato la maschera e si sono rivelati per quello che veramente sono: sanguinari predatori cui, pur di soddisfare la propria insana passione, non importa assolutamente nulla della fauna selvatica. Stiamo, ovviamente, parlando dei cacciatori e, in particolare, della loro scellerata decisione di presentare ricorso al TAR contro il calendario venatorio della prossima stagione di caccia. Un calendario che, a giudizio delle Associazioni ambientaliste, è già fin troppo permissivo e necessiterebbe di ulteriori “tagli”, per poter ridurre al minimo l’impatto negativo dell’attività venatoria nei confronti della fauna selvatica e, più in generale, dell’ambiente naturale.
E invece gli assatanati seguaci di Diana non trovano di meglio che lanciare isteriche grida di protesta contro la giustificatissima decisione di chiudere la caccia a specie come l’allodola, la pernice bianca e la lepre variabile. L’allodola è un piccolo uccello insettivoro (e quindi utile per tenere sotto controllo le popolazioni di insetti parassiti), in diminuzione in tutta Europa, Italia compresa. Pesa meno della cartuccia che viene usata per devastarne il corpo. La lepre variabile è rarissima in Piemonte, tant’è che nessuno è in grado di affermare quanti esemplari vivano ancora sulle nostre montagne. La pernice bianca, infine, è anch’essa una specie in diminuzione in tutta Europa, tant’è che gode di un particolare regime di protezione da parte dell’Unione Europea. Ma tutte queste argomentazioni, evidentemente, per i cacciatori non contano. Il loro unico obiettivo è quello di sparare e uccidere nella misura più ampia possibile, non importa quale prezzo debba poi pagare l’ambiente.
Di fronte a questa incredibile e inaccettabile protesta, Pro Natura invita la Regione Piemonte a resistere alle prevedibili pressioni che giungeranno dal mondo venatorio e a difendere con tutti i mezzi possibili la scelta di tutela nei confronti delle specie citate.
La caccia è invisa alla stragrande maggioranza della popolazione e vietarla a quelle specie che non creano alcun tipo di problemi (a meno che i cacciatori siano a conoscenza di episodi in cui le allodole hanno distrutto interi raccolti oppure le lepri variabili abbiano aggredito ignari turisti) un obbligo morale da parte di chi ci amministra.

Pro Natura Piemonte

Il segretario
Piero Belletti


3 maggio 2016

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