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Un proiettile da cinghiale e parole furiose. Solidarietà dalle associazioni

Comunicato Stampa

Le Associazioni ambientaliste e non speciste di Bologna esprimono piena solidarietà al Presidente del Parco dei Gessi, Giorgio Archetti, per le gravissime minacce ricevute pochi giorni fa: un proiettile accompagnato da parole rabbiose come reazione alla scelta del Parco di ricondurre il controllo faunistico del Cinghiale all'interno di un quadro di trasparenza e di legalità. Siamo di fronte ad una violenza inaudita, fomentata da un clima ostile e di polemiche costruito ad arte contro il nuovo Piano.
Anziché abbattimenti indiscriminati senza correlazione con l’effettivo danno alle colture, l'attenzione è rivolta ora alla prevenzione. Non a caso alcune aziende del Parco che hanno investito in prevenzione sono riuscite a ridurre sensibilmente i danni, fino ad azzerarli, in non pochi casi.
Senza dimenticare la sicurezza per i cittadini - ricordiamo che solo pochi mesi fa un proiettile da cinghiale mandò in frantumi la finestra di una abitazione nei pressi del Parco.
Questi presupposti di cambiamento - prevenzione, stretto controllo sulle carni, restrizioni nella scelta dei coadiutori - certamente non piacciono a chi ha goduto di libertà di azione in spregio alle regole: traffico di carni e pratiche venatorie illegali.
Con queste minacce si vorrebbe indurre un ritorno al passato, ripristinare il mercato della carne e del facile accesso agli appostamenti dai quali abbattere animali per vile divertimento.
Ferma restando la nostra contrarietà agli abbattimenti, abbiamo sostenuto dall'inizio il nuovo Piano,
auspicando il sostegno della parte più lungimirante della politica e l'avvio di strategie ancora più
avanzate, come il controllo della fertilità, vera sfida, oggi, per fronteggiare la gestione faunistica di
domani.
Chi crede ancora che la gestione faunistica possa basarsi sulle carabine, sbaglia due volte:
- non conosce i dati: la gestione del cinghiale affidata ai cacciatori è fallimentare: nonostante tutti i capi abbattuti ogni anno, non si è registrato alcun effetto di contenimento;
- non ha colto la trasformazione sociale nella quale ci troviamo. La caccia, anagraficamente, è destinata a scomparire tra pochi anni. Ed è già scomparsa oggi, culturalmente.
Invece di alimentare polemiche isteriche e pericolose - generatrici di episodi come quello occorso al
Presidente Archetti - meglio sarebbe assimilare e anticipare il cambiamento.

Le associazioni ambientaliste e non speciste dell’area metropolitana bolognese:
WWF Bologna, LAC Bologna, LAV Bologna, Lega Nazionale Difesa del Cane, OIPA Bologna, Animal Liberation, Bologna Zoofilia, La Compagnia degli Animali, Cruelty Free, Ppro Natura Calderara

 

20 ottobre 2015