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Tra sporcizia e carta di giornale alcuni cani di razza del canile illegale di San Ginesio

Intervista all’On. Paolo Bernini portavoce parlamentare del Movimento 5 Stelle

 

L’ingiustizia della violenza sugli animali coinvolge indistintamente tutti i paesi del mondo ed è una vera piaga sociale di cui gli esseri umani dovrebbero vergognarsi oltre che evidenziare la profonda inciviltà della società in cui viviamo. Inoltre anche l’abbandono di questi esseri indifesi è una azione profondamente iniqua ed illegittima e rappresenta uno dei tanti modi di maltrattamento, e la principale causa del randagismo.

Spesso leggiamo di notizie di cronaca allucinanti, dove gli animali vengono tormentati e seviziati e in alcuni casi lasciati morire senza pietà, e purtroppo in molte di queste situazioni i responsabili possono anche essere ragazzi o bambini che soprattutto nel periodo delle vacanze non hanno altro da fare che “giocare” con altri esseri viventi, perché evidentemente poco educati al rispetto della vita e dell’ambiente.

Nel nostro paese la violenza su di loro è aumentata in proporzione al degrado sociale e culturale, ed è inoltre facilitata dall’esiguità delle pene, che prevedono ammende irrisorie e raramente il carcere. Infine la lungaggine dei processi concretizza il rischio della prescrizione del reato, favorendo l’impunità del colpevole, pronto a reiterare la sua aggressività. Purtroppo al momento non possiamo far altro che constatare l’evidenza che la persecuzione e l’abbandono degli animali rappresentano dei crimini da denunciare e punire, e che ancora troppa gente si macchia di questi misfatti.

Nel nostro paese c’è quindi bisogno di nuove leggi che amplino le tutele nei confronti degli animali, inasprendo le pene ed adeguando le multe per chi attua questo grave reato, riconoscendo loro gli stessi diritti degli uomini e lo status di esseri senzienti, come sancito dal Trattato di Lisbona che nell’articolo 13 dichiara che: “l’Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti”.

Inoltre anche nella “Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali” introdotta dall’Unesco nel 1978, viene dichiarato che ogni animale è portatore di diritti e che tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita ed hanno gli stessi diritti all’esistenza.

Al fine di garantire maggiori tutele agli animali l’Onorevole Vittorio Ferraresi, parlamentare dei 5 Stelle e componente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati,  ha preso l’impegno di preparare una nuova proposta di legge, che successivamente verrebbe resa accessibile online dal portale dei 5 Stelle per permettere a tutti di contribuire con i propri consigli.

Un momento dell'intervista all'On. Paolo Bernini

Aggiunge ancora Ferraresi che in questa nuova norma dovrà essere inserita anche la salvaguardia della vita degli animali selvatici perché, ad esempio, non è giusto che il responsabile dell’uccisione di un lupo non paghi per il proprio crimine.

Ma è importante evidenziare anche che le stesse norme tutt’oggi in vigore restano in gran parte inapplicate, come ad esempio la Legge 281/1991 che è stata approvata per la tutela degli animali di affezione abolendo l'odiosa pratica di sopprimere i cani quando non reclamati dagli adottanti, ma anche per arginare il randagismo tramite l’anagrafe canina, le sterilizzazioni e le adozioni. Nelle Regioni dove è utilizzata ha attenuato il problema, mentre nel Lazio, dove ancora resta in parte inapplicata, il randagismo rappresenta una grave piaga in quanto, dopo la Puglia e la Campania, la nostra Regione ha il triste primato di essere la terza per numero di animali vaganti, visto che nel nostro territorio ve ne sono ben 20.000 non accuditi, bisognosi di cibo, acqua e terapie.

Anche la legge n.157/1992 che regolamenta l’attività venatoria è purtroppo disattesa in alcuni punti molto importanti che si occupano della protezione della fauna selvatica, la quale, secondo l’articolo 1 è il patrimonio indisponibile dello Stato per l’interesse nazionale ed internazionale. L'articolo 18 di questa legge stabilisce pure che senza il piano faunistico venatorio e il parere favorevole dell'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale), non possono essere previste le pre-aperture della caccia, e addirittura dovrebbe essere preclusa la stessa regolare attività venatoria. Considerando che l’ultimo piano faunistico del Lazio è del 1998, è ovvio che in quasi vent’anni la situazione degli animali sul nostro territorio si è modificata, per questo è molto importante che venga preparato un piano aggiornato per poter proteggere le specie in pericolo, se vogliamo preservare la biodiversità della nostra Regione.

Ovviamente il calendario venatorio 2015-16 emanato dalla Regione Lazio ha fissato l’apertura dell’attività il 20 settembre e successivamente è stata anche autorizzata la pre-apertura il 2 settembre, malgrado la mancanza di un valido piano faunistico ed i pareri contrari dell'ISPRA.

Infine la legge n.189 del 20 luglio 2004 dispone il divieto di maltrattamento degli animali, il divieto del loro impiego nei combattimenti clandestini o nelle competizioni non autorizzate, che l’abbandono e la detenzione sono incompatibili con le loro caratteristiche etologiche; tutti reati punibili dal Codice Penale attraverso la reclusione e pene pecuniarie a seconda della gravità.

Ma anche in questo caso la legge in buona parte è inosservata o non contempla alcuni crimini. Ad esempio nel punto che tratta degli spettacoli e delle manifestazioni vietate, che dire di quelle riconosciute dalla legge come i Circhi che organizzano intrattenimento con gli animali ma la cui preparazione per le rappresentazioni, dietro le quinte, come è oramai risaputo da tutti, comporta umiliazioni, violenza, sofferenza e detenzione nei loro confronti? E’ evidente che qualsiasi manifestazione di questo tipo è assolutamente contraria alle loro esigenze etologiche.

Insomma, purtroppo le leggi stesse diventano tante belle parole che vengono ignorate nel momento di renderle concrete, trasformando la nostra quotidianità in una terribile barbarie.

Una ordinaria follia che non può essere considerata normale.

Una veduta del gattile romano “I mici dell'Azalea”

Riguardo il problema della persecuzione degli animali, abbiamo parlato con l’On. Paolo Bernini per farci raccontare direttamente da lui come svolge il suo prezioso lavoro di verifica delle segnalazioni che riceve sui canili, gli allevamenti lager, e altri numerosi casi che in qualche modo coinvolgono i nostri amici animali.

Paolo Bernini si autodefinisce un parlamentare anomalo perché il suo operato è finalizzato essenzialmente a sensibilizzare le persone nei  confronti degli animali, in quanto non ritiene giusto questo sistematico sfruttamento di esseri viventi che come noi soffrono, amano e stanno male.

Nelle visite di questi ultimi mesi Paolo Bernini ha potuto riscontrare situazioni paradossali: cuccioli carbonizzati, cani morti dentro le gabbie, cibo non adatto, acqua sporca.

Insomma gli animali in alcuni “canili e gattili degli orrori” vengono tenuti in condizioni penose, mentre la legge specifica chiaramente che in questi luoghi essi non devono essere reclusi.

Il pensiero dell’On. Bernini è rivolto agli esseri maltrattati perché guardando gli occhi sofferenti di quei cani o di quei gatti, viene spontaneo chiedersi, perché sono imprigionati dietro le sbarre? Perché gli uomini devono fargli del male? Fa veramente rabbia ed è difficile trattenere le lacrime nel riscontrare l’incuria dei siti dove questi esseri viventi vengono costretti a passare la loro vita.

Ricorda Bernini che i gestori di questi canili o gattili prendono soldi pubblici per questo lavoro, ma non tutti si preoccupano minimamente di far adottare gli animali ospitati e non cercano aiuto nella gestione, perché questo inciderebbe sui loro guadagni.

Ecco cosa abbiamo chiesto a Paolo Bernini.

 

Già ti abbiamo intervistato sul caso dei macachi trattenuti al Centro ENEA di Casaccia per la sperimentazione effettuata su di loro. Qual è la situazione attuale delle scimmie che vivono nel Centro?

Quello che sta succedendo alla Casaccia non è molto chiaro e deve ancora essere valutato. Il CNR ci ha proposto di organizzare un bando per far uscire alcuni dei macachi che sono all’interno, ma non è abbastanza perché noi vogliamo che tutti siano portati via, sia i Macachi che gli Ustitì, perché la sperimentazione animale è una falsa scienza ed è ora che venga eliminata. Noi lavoreremo perché tutti gli animali della Casaccia possano essere liberati.

 

Ma avevano detto che gli animali del Centro erano stati liberati…

No, sono ancora tutti lì!

 

Puoi farci una sintesi dei tuoi interventi a favore degli animali?

Di interventi ne ho fatti tanti, ne ricordo soltanto alcuni. Abbiamo avuto un immediato riscontro positivo in un rifugio lager del nord Italia dove venivano trattati malissimo per l’errata gestione di una persona che ne ospitava troppi rispetto alle proprie possibilità. Il gestore, probabilmente affetto dalla malattia di “collezionismo di animali”, per colpa delle sue scelte ha provocato un notevole degrado che ha azzerato il livello di benessere degli ospiti del rifugio. Difatti abbiamo trovato gatti feriti ed anche senza un occhio, acqua sporca nelle ciotole, tre frigoriferi colmi di cadaveri di cani.

A causa degli spettacoli circensi gli animali subiscono umiliazioni, violenza, sofferenza e detenzione

Insomma un orrore! Ma per fortuna siamo riusciti a mettere tutto sotto sequestro e trasferire gli animali in luoghi idonei dove oggi sono curati da personale capace. Un altro blitz lo abbiamo effettuato nel canile di Sarno in provincia di Salerno, dove abbiamo trovato un cucciolo bruciato, un cane morto all’interno di una gabbia, cibo inadatto ai cani, pane invece di crocchette. Fa veramente rabbia sapere che il gestore incassava addirittura un milione di euro l’anno per questo lavoro. Abbiamo fatto l'esposto al Ministero e subito dopo la ASL della Campania ha tolto la convenzione con il Comune. In definitiva il canile di Sarno non potrà più ospitare animali di nessuna razza, ed i cani che vi si trovavano dopo due mesi dal mio intervento sono stati trasferiti in strutture idonee al loro benessere. Ancora un intervento l’abbiamo fatto a Macerata, località San Ginesio, dove abbiamo trovato un’altra situazione assurda, in quanto una signora autorizzata ad avere 72 cani, in realtà ne gestiva 350, la maggior parte senza microchip. Era un allevamento illegale di cani di razza di piccola taglia, dove i cuccioli venivano tenuti dentro scatoloni di plastica pieni di carta di giornale con a disposizione un esiguo spazio per muoversi. Un posto assolutamente inidoneo a tutelare la salute di questi cagnolini. Anche in questo caso sono stati tutti tolti dal canile abusivo e affidati all’“Ente Italiano Tutela Animali e Lupo” che ha effettuato il blitz con me.

 

Recentemente sei intervenuto anche in un gattile romano?

Sì, il “gattile Azalea” che a causa di un furto di rame all’Ospedale Forlanini per due settimane è rimasto privo di energia elettrica, con gravi conseguenze nella gestione quotidiana e con il frigorifero, dove vengono conservati i farmaci per i mici, non funzionante. Insieme a Daniele Diaco Portavoce 5 Stelle e Consigliere del XII Municipio della città, siamo riusciti a far riattaccare la luce.

Il gattile si trova all’interno del Forlanini ed ospita più di 300 mici che vengono accuditi e curati con impegno. Inoltre a causa della chiusura dell’Ospedale non è chiaro come verrà regolarizzata l’oasi felina, perciò subito dopo siamo andati a parlare con il Direttore Generale della Regione che non era a conoscenza della situazione e, dopo la nostra segnalazione ci ha promesso un suo intervento per mettere in regola il gattile.

 

Alla fine dell’intervista ringraziamo per il suo lodevole lavoro l’On. Paolo Bernini e lo salutiamo.

In conclusione, è fondamentale che i rappresentanti delle istituzioni dopo averle approvate si facciano carico, prima di tutto, di far rispettare completamente le leggi già presenti nel nostro ordinamento giuridico, sarebbe un ulteriore passo di civiltà, per poi farne delle nuove che amplino le tutele degli animali riconoscendo loro lo status di esseri senzienti, come è loro diritto.

Promuovere il benessere degli animali è un nostro impegno ma per fortuna non siamo soli, insieme a noi ci sono molte altre persone.

 

Ivana Pizzorni è la responsabile della sede romana di SOS Gaia

31 agosto 2015