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Audizione delle associazioni in Commissione Agricoltura del Lazio: no alla preapertura, sì ad un confronto permanente

SOS Gaia è stata invitata, insieme a Enpa, Italia Nostra, Lav, Animalisti Italiani, Oipa all’audizione della Commissione Agricoltura della Regione Lazio in materia di caccia.

«Abbiamo raccolto volentieri l'invito del Presidente della Commissione Agricoltura (VIII) della Regione Lazio Mario Ciarla, all'audizione odierna in materia di caccia, con la partecipazione dell'assessore Sonia Ricci, dei consiglieri Silvana De Niccolò, Devid Porrello (M5stelle) e Cristiana Avenali (PD) che tutti ringraziamo. Abbiamo comunque manifestato il nostro vivo disappunto, in quanto questo incontro avviene solo dopo il varo del nuovo calendario venatorio per la stagione 2015/2016. E' stata una discussione intensa, interessante ed approfondita. Abbiamo chiesto che quello di oggi sia il primo di una serie di incontri con un confronto permanente tra la regione e le nostre associazioni, nel segno di un nuovo rapporto.

In questo spirito, ci attendiamo che non sia adottata nessuna ulteriore misura peggiorativa del calendario, a cominciare dalla inaccettabile ipotesi di apertura anticipata della caccia, che, come e' noto, ha un impatto devastante e che si risolve in un autentico massacro degli animali selvatici». Lo dichiarano le associazioni Enpa, Italia Nostra, Lav, Animalisti Italiani, Sos Gaia, Oipa alla conclusione dell'audizione avvenuta questa mattina in via della Pisana.

«Nonostante la Commissione Europea abbia sin dall'autunno scorso avviato un'indagine Pilot (fase che precede l'apertura di una procedura di infrazione) su molti aspetti della caccia in Italia e sulla sua sostenibilità, e nonostante non si sia chiusa la procedura di infrazione numero 2131/2006 per violazione della Direttiva sulla Conservazione degli Uccelli Selvatici (la cosiddetta Direttiva Uccelli), che ci ha “fruttato” una condanna nel luglio 2010, anche quest'anno – proseguono le associazioni - il calendario venatorio regionale, accanto ad una serie di passi avanti, registra pesanti inadempienze al diritto comunitario. In primo luogo, i tempi di caccia, che vedono quella agli anatidi permessa sino al 31 gennaio, mentre l'Europa e l'istituto scientifico Ispra pongono il termine al 20 gennaio per non interferire con la fase delle migrazioni verso i luoghi di nidificazione. Ancora, la Regione concede alle “doppiette” venti giorni in più per la beccaccia e dieci per i turdidi. Nessuna misura di esclusione per le 13 specie di avifauna in declino – Spec2 e Spec3 – che continuano ad essere cacciabili nonostante la loro più che precaria condizione di conservazione».

Se l'Italia continua ad essere nell'Unione Europea un autentico sorvegliato speciale in materia di fauna, è dovere di tutte le Regioni rispondere con rigore alle richieste comunitarie, anche per evitare che la procedura Pilot si traduca in una procedura d'infrazione, nel deferimento alla Corte di Giustizia, nella condanna e dunque in pesanti sanzioni pecuniarie a danno di incolpevoli cittadini. E' necessaria una svolta nella politica regionale in materia di fauna e di biodiversità. Durante la riunione sono stati trattati molti argomenti importanti come l'inaccettabile tentativo di delegittimazione dell'Ispra, l'autorità scientifica nazionale in materia, e la necessità di piena applicazione della legge nazionale di prevenzione del randagismo (281/91), al fine di risolvere la questione spesso tutt'altro che chiara dei danni attribuiti ai predatori, come i lupi, danni che invece sono causati dal tentativo di sopravvivenza dei cani in stato di abbandono. Inoltre, sono stati trattati la preoccupante vicenda dei controlli del territorio, a forte rischio per la nota situazione del Corpo Forestale dello Stato e della Polizia Provinciale, il tema dei ripopolamenti a fini venatori, il recupero degli animali selvatici in difficoltà. 

 

www.sos-gaia.org


1 agosto 2015