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A Natale il menù vegan è vincente  per innumerevoli motivi
A Natale il menù vegan è vincente per innumerevoli motivi

 

Feste natalizie: vien da pensare a gioia, regali, momenti belli passati insieme ad amici e persone care. Ma tutto questo luccichio, specialmente nel momento conviviale a tavola, distrae, o meglio ipnotizza,  senza accorgersi veramente di cosa c’è, o meglio di chi c’è nel piatto quando si comincia già dall’antipasto.

Perché dietro a una fetta di prosciutto o salame, a un ragù o a un pezzo di brasato, di bollito, a un arrosto, un tacchino, un coniglio, un agnello, un pesce, un polipo  o un fritto di mare… insomma  c’è, anzi c’era, un essere vivente, con famiglia, sentimenti, pena e sofferenza per come ha vissuto secondo quanto imposto dagli umani nell’allevamento: nella paura, nel terrore, nella rassegnazione, nella cattura verso il macello e la morte cruenta.

Certo, a guardare così le cose la prima reazione può essere: “ …ma allora poi non mangio più niente!”

E invece sta proprio qui il bello: al contrario, l’alimentazione 100% vegetale apre un ventaglio di possibilità, ricchezza di gusto e di creatività  che a primo acchito vien difficile immaginare. Così magari proprio per Natale si può prendere una decisione che può portare a maggiore consapevolezza di chi siamo  noi umani e chi sono gli animali oggi su questo nostro pianeta: non oggetti di scambio, schiavi e cibo, ma esseri senzienti pari a noi.  Una scelta che iniziata ora, durante queste feste, può essere prolungata anche oltre.

Scegli plant based per le feste: per te, per gli animali e per il pianeta
Scegli plant based per le feste: per te, per gli animali e per il pianeta

A prescindere che una scelta vegan è un vantaggio per tutti e per tutto, il fulcro sta comunque nell’aspetto etico. E’ questo che supera le mode e fa da faro nelle proprie scelte di menù quotidiano, per se stessi, per i propri figli, per quando si hanno parenti e amici a pranzo o cena. Proprio a Natale il menù potrà essere di questa portata, un testimonial che il mondo può cambiare in meglio, nel rispetto della vita in generale e nel giusto posto che può avere il cibo, a fronte anche di un benessere  fisico e psicologico che riguarda la nostra salute, ma che arriva anche a toccare un’altra determinante importante: la salute del clima in particolare e della Terra in modo globale.

Se scatta il click, perché ci si accorge che  non c’è differenza tra gli animali da reddito e gli animali d’affezione, la sola idea di ucciderli per mangiarli includendoli nel menù delle feste fa comprendere il controsenso assurdo che si perpetra ormai da troppi anni sullo sfruttamento degli animali come fonte di cibo.

Per quanto riguarda la crisi climatica attuale, anche le  tavole imbandite delle feste hanno un loro peso, in forma più o meno impattante a seconda se i cibi sono di derivazione animale o vegetale, come è stato spiegato in uno studio condotto dalla Humane Society International insieme alla ricercatrice Helen Harwatt dell’Università di Harvard.

I conti che sono stati fatti mostrano che un pasto per una famiglia di sei persone a base di  arrosto di tacchino, salse e contorni contenenti carne e derivati animali, comporta l’emissione di 23,5 chilogrammi di CO2 e se, per esempio, l’85% di chi abitualmente consuma prodotti di origine animale optasse nelle festività per un menù a base vegetale, impedirebbe la produzione di 131 milioni di chilogrammi di CO2 nell’atmosfera.

Tris di Hummus
Tris di Hummus

Per contro, un arrosto vegano con patate cotte in olio vegetale, wurstel vegan con  salvia e cipolla e una salsa a base di verdure,  il tutto per sei persone,  emette solo 9,5 chilogrammi di CO2.

Con questi risultati la stessa  dottoressa Harwatt invita i consumatori a ridurre il consumo di carne per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas.

Anche uno studio elaborato da ricercatori dell’Università di Oxford, in collaborazione con l’Università del Minnesota, ha dimostrato che l’ impatto degli alimenti di origine vegetale sull’ambiente e sulla salute umana è diverso da quello degli alimenti di origine animale.

In questo lavoro sono stati analizzati 15 gruppi alimentari diversi comprendenti: pollo, latticini, uova, pesce, frutta, verdura, legumi, frutta a guscio, olio di oliva, patate, carni rosse lavorate, cereali raffinati, bevande zuccherate, carni rosse non lavorate e cereali integrali per valutare il loro impatto sia sull’ambiente che sulla nostra salute, avvalendosi anche di precedenti studi epidemiologici che riguardavano le abitudini alimentari di decine di milioni di persone.

Seitan all’arancia
Seitan all’arancia

Il risultato emerso è che gli alimenti di origine vegetale hanno un impatto notevolmente inferiore su ambiente e salute: per esempio una porzione di carne rossa da 50 grammi è associata all’emissione di almeno 20 volte più gas serra e a un utilizzo del suolo 100 volte superiore rispetto a una porzione da 100 grammi di verdure. Per la nostra salute le evidenze sono altrettanto negative per quanto concerne la carne: una porzione di soli 50 grammi di carne lavorata al giorno, aumenta del 41% la probabilità di andare incontro a patologie importanti, come malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e ictus.

Ma, ritornando al fatto di salvare gli animali da un attuale destino che non meritano:

sempre la Humane Society International ha calcolato che se, per esempio, tutti gli inglesi optassero per una cena natalizia a base vegetale, due milioni di tacchini e 125.000 suini verrebbero salvati dal macello. Insomma un bel numero, se si pensa che si tratta solo un pasto.

Così il Natale potrebbe essere uno spunto per andare oltre e far provare anche a amici e parenti che, oltre agli arrosti c’è di più, andando anche oltre i luoghi comuni del made in Italy e i pubblicizzati marchi italiani, perché che sia nostrano o straniero, sempre di cibo che viene da sofferenza si tratta.

Allora  perché non provare in questo periodo a lasciarsi conquistare da una cena priva di carne e derivati e usando tutte le alternative 100% vegetali che il mercato oggi offre con un’ ampia varietà?

Un Natale vegano non solo è possibile, ma anche goloso e semplice da preparare, persino rimanendo vicini alle tradizioni ma al tempo stesso dando una nota colorata  e sfiziosa a pranzi,  cenoni, aperitivi, ecc..

Invece, per chi è già vegano, queste feste possono essere l’occasione ideale per far conoscere le bontà di un approccio plant-based  anche ai parenti più ostinati o “puristi” delle ricette  italiane a base animale.

Dolce di Natale vegano: il  panettone cruelty-free
Dolce di Natale vegano: il panettone cruelty-free

Infatti la cosa più facile è la rivisitazione dei piatti tradizionali in versione cruelty free. Così a partire dagli antipasti, varie salsine possono trovare la loro versione vegan in modo delizioso, basti pensare a un hummus non solo di ceci, ma anche di piselli, di fagioli canellini o di pomodoro secco, serviti con verdure crude a listarelle e pane carta da musica o crostini di pane.  Oppure la preparazione di vitel tonnè in versione vegan, dove l’affettato è di seitan e la salsa è realizzata con crema di mandorle arricchita poi con mix di alghe che le conferisce un tipico gusto di mare. Naturalmente anche una deliziosa insalata russa potrà essere preparata con una maionese senza uova. Oppure molti affettati e formaggi morbidi, tutti vegan, potranno arricchire la prima parte del pranzo o della cena.

Allo stesso  modo per i primi piatti, che siano pasta, risotti, lasagne o ravioli: tutti potranno essere preparati e cucinati con soli ingredienti di origine vegetale, sbizzarrendosi con le combinazioni: dal ragù di lenticchie o di  granulato di soia, oppure con funghi, con zucchine e zafferano o con tartufo o con ananas e ceci o con mela e prosecco o champagne. Se poi occorre la besciamella, può essere preparata  con olio anziché burro e il latte vegetale che si preferisce: di avena, di soia o miglio, basta che non siano già zuccherati. Per chi avrà tempo di preparare una pasta fresca fatta in casa potrà stupire i propri ospiti perché non serve che ci siano le uova come ingrediente. Se si è più pigri o di corsa, si può ricorrere ai ravioli ripieni di formaggio vegan o di seitan brasato,  acquistabili nei negozi bio e specializzati in alimenti vegani o direttamente online.

Che dire poi dei secondi piatti?

Anche quiil vegetale è protagonista con flan di verdure, spiedini di funghi e tofu o seitan e ortaggi a tocchetti, porri con crema di tofu e curcuma, seitan o muscolo di grano all’arancia con scorzette caramellate e prezzemolo o simil frittatine  con farina di ceci arricchite di erbe aromatiche, frutta secca e semi. Oppure, volendo rimanere sul classico, c’è in commercio il cotechino vegan, fatto da impasto di farine di legumi e cereali, che andrà a sostituire in modo incruento la diffusa “tradizione” di Capodanno.

Il libro Ecospiriualità a tavola - Vivere armonici e in salute. Ricette facili e cruelty-free per stare bene e non fare del male agli animali. A cura di Rosalba-Nattero
Il libro Ecospiriualità a tavola - Vivere armonici e in salute. Ricette facili e cruelty-free per stare bene e non fare del male agli animali. A cura di Rosalba-Nattero

E poi ancora, dello stesso impasto sono acquistabili  gli arrosti a base vegetale, gli spezzatini o le fettine, quest’ultime utilizzabili per comporre saltimbocca ripieni di  affettato vegan, pomodoro secco e foglia di salvia. Ma anche una preparazione casalinga di seitan non è assolutamente difficile, per presentarlo poi come rolata con il ripieno vegetale che si vuole. Ma anche preparare polpettine o crocchette di quinoa o di legumi e verdure non è solo facile, ma del risultato ne sarà molto contento il palato. Naturalmente il tutto potrà essere accompagnato da verdure sia crude che cotte, sbizzarrendosi con la loro presentazione a tavola.

E per finire, per i dolci si apre un mondo di bontà inaspettato.

Rimanendo sul classico panettone, lo si può trovare  in versione vegan nei  negozi e nei supermercati cercandolo col nome “Dolce di Natale” vegano. Ma se si vuole avere il piacere di un altro buon dolce a fine pasto, allora si può pensare a una mousse al cioccolato, a una panna cotta 100% vegetale, a una torta cioccolato e pere, a un classico strudel fatto con sfoglia senza burro, a sfogliatine di mele decorate con crema, anche qui squisitamente realizzata senza latte e uova.

Se poi vogliamo completare il quadro cruelty free nelle tavolate delle feste, c’è da sapere che  anche il vino può avere una sua versione senza l’utilizzo di derivati animali, che solitamente sono usati come componente di filtraggio o nei tappi o nell’etichettatura.

Per avere qualche aiuto nel realizzare le varie ricette, oltre a navigare sul web,  si possono trovare numerosi libri sull’argomento e, uno tra questi, non solo può guidare nella preparazione di  piatti  vegani prelibati  ma offre una visione ad ampio spettro soprattutto per un mondo nuovo e civile nel rispetto di tutte le creature senzienti, di noi stessi e del pianeta che ci ospita. Si tratta del libro intitolato “Ecospiritualità a tavola: vivere armonici e in salute - Ricette facili e cruelty-free per stare bene e non fare del male agli animali”a cura di Rosalba Nattero, edito dalle Edizioni Triskel e reperibile anche in e-book.

Insomma, un po’ di giorni per organizzare e soprattutto sperimentare il nuovo menù e poi... Buone feste a tutti!!

 

 

Riferimenti:

https://www.hsi.org/

https://www.groundwork.org.uk/sustainable-winter-produce-can-growing-your-own-make-a-difference/

https://www.huffingtonpost.co.uk/entry/turkey-christmas-dinner-has-double-the-greenhouse-gas-emissions-than-vegan-nut-roast

https://www.pnas.org/doi/10.1073/pnas.1906908116

http://www.triskeledition.com/libri-dvd.html

 

 

Miriam Madau è medico omeopata e nutrizionista vegano. Conduce su Shan Newspaper le rubriche “Felicemente Veg” sull’alimentazione vegana e “H2O” sull’omeopatia. Conduce inoltre la trasmissione “VeganSì” su Radio Dreamland www.radiodreamland.it

 
22 dicembre 2022