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Nel giorno della triste ricorrenza della scomparsa

Giancarlo Barbadoro
Giancarlo Barbadoro

Ci sono persone il cui ricordo è meglio che si perda nel tempo, che la memoria del loro operato si stemperi e invece ci sono persone il cui ricordo deve rimanere vivo per le loro azioni e il loro pensiero.

Giancarlo Barbadoro è una persona il cui operato è bene che sia ricordato non solo tra chi lo ha conosciuto ma anche diffuso a coloro che non hanno avuto la possibilità di incontrarlo.

Giancarlo aveva la capacità di vedere l’essenziale nel particolare, l’insieme nell’unità.

E l’interpretazione che gli permetteva di avere questa lettura era la sua visione etica che ritroviamo in tutte le sue opere.

Ricordo che gli interventi nella trasmissione “SOS Gaia, il pianeta vivo” avevano la forza e la capacità di illustrare chiaramente il significato delle vicende, degli argomenti di cui si discuteva, era in grado di alzare il tenore del discorso per ricordarci che la realtà può essere spesso, se non sempre, interpretata in modi diversi ma che, se vogliamo comprendere più a fondo il mondo dove viviamo, non dobbiamo ignorare nel nostro giudizio il pensiero etico.

Questo tipo di ragionamento gli permetteva di raccontarci gli animali in modo profondo, portandoci a conoscere la loro entità più intima.

L’approccio etico gli permetteva di avvicinarsi al rapporto con gli animali con una assoluta empatia, dimostrando una capacità altissima di comprendere il mondo animale accompagnato, non poteva che essere così, ad un profondissimo rispetto per la loro essenza.

La sua personalità poliedrica gli permetteva di esprimere il suo pensiero in forme diverse e permette adesso a noi di poter ritrovare quello che ci ha lasciato e continuare a usufruirne.

Qualche tempo addietro è circolata sugli organi di stampa l’affermazione, non ricordo di chi, a proposito del fatto che l’infinitezza dell’universo porta alla conclusione inevitabile che non si può escludere, anzi si dovrebbe dare per scontato, che esistano altre forme di vita disperse in qualche punto dello spazio. Se mi è concesso, credo di poter dire che Giancarlo Barbadoro di questo fosse assolutamente convinto tanto da averlo scritto più volte.

Questo ci permette di sottolineare un’altra sua capacità, quella logica che gli consentiva di leggere e interpretare qualsiasi realtà senza fermarsi alla superficie ma sviluppando il ragionamento ancorandolo a una lettura oggettiva senza deviazioni ma senza mai dimenticare la visione etica.

E proprio la visione etica lo ha portato a elaborare la necessità di una “rivoluzione” etica che ha riassunto nella definizione di ecospiritualità dove si accomuna l’approccio ecologico, di difesa della natura, allo spirito, alla riflessione etica e spirituale dell’individuo.

La proposta ha un rilievo importante e lo avrà sempre più poiché si può quasi interpretare come una ribellione rispetto all’indirizzo intrapreso dalla società contemporanea.

Comprendo che la parola ribellione può sembrare forzata però rispetto alla deriva della società attuale, alla trasformazione dei principi sociali e civili che sempre più si deformano rispetto al loro significato originale, mi sembra che la diffusione di un’idea che coniughi la difesa ambientale con la proposta di un risveglio spirituale degli individui abbia tutti i caratteri di una vera e propria rivoluzione che potrebbe cambiare, in meglio, le nostre società, al plurale poiché, secondo me, la deriva che stiamo vivendo non è solo italiana o europea  ma  mondiale.

Con l’ecospiritualità si propone speranza perché è un obiettivo che diffonde la possibilità di un approccio diverso alla vita e più vicino ai veri bisogni e che serve a far comprendere quanto siano fallaci le deviazioni individualistiche ed egoiste sempre più diffuse nelle società attuali.

Giustamente Rosalba convintamente si adopera per mantenere la memoria di Giancarlo Barbadoro per diffondere il suo insegnamento e quanto ci ha lasciato nella convinzione che oltre che un ricordo possa essere uno stimolo per conoscere e diffondere il suo pensiero e cercare di mantenerlo vivo.

 

Enrico Moriconi, Medico Veterinario, ha rivestito il ruolo di Garante dei diritti degli animali della Regione Piemonte dal 2017 al 2022


6 agosto 2022